Carmignano
Il Carmignano è uno dei vini più antichi d’Italia.
A Carmignano si produceva vino fin dall’epoca etrusca, come testimonia il ritrovamento di vasi di vino all’interno di alcune tombe etrusche sul Monte Albano.
La prima documentazione scritta in cui appare il nome di un vino Carmignano risale al 1396; si tratta di un documento in cui un notaio di Carmignano, Ser Lapo Mazzei, comunica ad un mercante di Prato, Marco Datini, di aver ordinato per la sua cantina quindici some di vino Charmignano pagandolo “16 lire la soma”, un prezzo quattro volte superiore a quello dei vini della zona (il che ne dimostrava le superiori qualità).
Nel XVII secolo il vino Carmignano viene citato anche dal poeta Francesco Redi, il quale nell’opera “Bacco in Toscana” ne esalta le qualità:
ma se Giara io prendo in mano / di brillante Carmignano, / così grato in sen mi piove, / ch’ambrosia e nettar non invidio a Giove. / Or questo, che stillò dall’uve brune / di vigne sassosissime Toscane / bevi, Arianna, e tien da lui lontane / le chiomazzurre Naiadi importune / che saria / gran follia / e bruttissimo peccato / bevere il Carmignan quando è innacquato.
La Congregazione doveva vigilare che essi non fossero manomessi e adulterati durante il viaggio. Quei vini erano infatti considerati importanti per il “decoro della Nazione”.
Sulla capacità del Carmignano a viaggiare troviamo altre informazioni: Lorenzo Biancardi di Livorno spedisce in data 31 marzo 1714, a mezzo nave olandese, diversi barili di vino Carmignano in Inghilterra e a Malta. Targioni Tozzetti, nel 1774, parla per la zona di Carmignano di “vini e olii ottimi, annoverati tra i migliori della Toscana“. Nel 1843 Emanuele Repetti scrive che nel territorio di Carmignano prosperano “quelle viti che forniscono il brillante Carmignano, uno dei migliori e più ricercati vini della Toscana”.
Inoltre “l’area è propizia anche all’ulivo ed a molte altre frutta delicate. Infatti la seconda risorsa de’ possidenti di questo suolo consiste nell’olio, delle cui piante sono coperti i colli e le più umili pendici del monte“.
L’Amati, nel suo “Dizionario geografico dell’Italia” (1870) raccomanda, fra gli altri vini, il Carmignano “squisito“. Il Cusmano (1889) nel “Dizionario metodico-alfabetico di viticoltura ed enologia” cita il Carmignano tra i vini migliori prodotti in Toscana. Il Palgiani (1891) nel “Supplemento alla VI edizione della “Enciclopedia Italiana” afferma, alla voce “Carmignano”…