Guida: Conservazione casalinga del vino

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5 parametri da tenere sotto controllo per conservare al meglio le bottiglie che avete in casa

Le nostre case non sono il luogo ideale per conservare il vino. Secondo una ricerca della Fondazione Edmund Mach, intitolata “L’influenza della conservazione sull’età chimica dei vini rossi“, infatti, un vino invecchia, tra le mura domestiche, 4 volte più velocemente di uno conservato in modo tradizionale nelle condizioni controllate di una cantina.

E’ altrettanto verò però, che non tutti abbiamo a disposizione una cantina, perciò, allo scopo di una corretta conservazione, è opportuno conoscere quali sono i fattori che influenzano maggiormente l’affinamento di un vino.

Ma facciamo un passo in dietro; in primis, quali sono i vini adatti all’invecchiamento? Una prima distinzione è chiaramente quella tra bianchi e rossi: gli spumanti e i vini bianchi generalmente non necessitano di invecchiamento e andrebbero consumati quanto prima. Molti vini rossi invece, si prestano bene ad essere invecchiati per periodi più o meno lunghi che possono variare in base, ad esempio, alle varietà utilizzate, la robustezza o alla tannicità del vino. Inoltre dobbiamo considerare che alcuni vini giovani vengono immessi sul mercato anticipatamente: l’affinamento di questi vini è affidato al consumatore finale. Non molto spesso in realtà, alcune informazioni utili relative all’invecchiamento e la conservazione possono essere trovate sull’etichetta. In genere comunque, più un vino è pregiato e più necessiterà di un invecchiamento che gli consentirà di sviluppare completamente aromi e profumi tipici.

Vediamo quindi quali sono i 5 parametri da tenere in considerazione per conservare al meglio i vini che abbiamo a casa nostra.

1 – La luce, o meglio la sua assenza.

La luce funge da innesco per l’ossidazione del vino e va a modificarne aspetto e composizione chimica. Questo è particolarmente vero per i vini bianchi e gli spumanti, specialmente se contenuti in bottiglie incolore o poco colorate. La luce del sole poi, ha un effetto particolarmente intenso sul vino, anche per effetto del calore. Conservate quindi i vostri vini in un locale buio, o almeno in scatole di cartone spesso o legno (sovente fornite dagli stessi produttori). Le proprietà isolanti di questi materiali aiuterannno a tenere sotto controllo anche la temperatura.

2 – Dicevamo appunto, la temperatura.

La temperatura ottimale per un vino sta tra i 10 e i 16 gradi, con i vini bianchi che necessitano di un paio di gradi in meno (10 – 12) rispetto ai rossi. Tuttavia una lieve differenza dovuta ai cambi stagionali, non avrà grande influenza. Invece, temperature sopra i 20 – 25 gradi comprometteranno seriamente le caratteristiche organolettiche del vino, quindi sono assolutamente da evitare. Il controllo della temperatura è fondamentale per evitare l’ossidazione del vino: un aumento della temperatura, provoca l’espansione del liquido che quindi spinge a sua volta l’aria verso il tappo, che verrà poi espulsa dal collo della bottiglia. In casi estremi, per effetto della pressione esercitata, anche il vino può fuoriuscire dalla bottiglia! Se l’aumento della temperatura provoca l’espulsione di aria, un suo abbassamento può provacare l’effetto contrario, cioè il richiamo di aria all’interno della bottiglia (con conseguente ossidazione). Per questo, mantenere una temperatura il più possibile costante è più importante della temperatura stessa. Evitate perciò di lasciare le vostre bottiglie in soffitte, mansarde e in tutti quei locali in cui la variazione di temperatura dovuta alle stagioni è più marcata. Per lo stesso motivo, è bene tenersi alla larga da caloriferi, elettrodomestici e la cucina in generale.

3 – L’umidità.

L’umidità è un altro dei fattori che influenza notevolmente la velocità di invecchiamento di un vino. Un livello ottimale di umidità nell’aria per la conservazione di un vino è attorno al 70%. Un livello troppo basso, può provocare il restringimento del sughero, provocando l’ossidazione del vino; d’altra parte un’umidità eccessiva favorisce lo sviluppo di muffe, con conseguente alterazione del gusto del vino (vino che sa di tappo). L’umidità provoca anche il deterioramento dell’etichetta del vino. Si tratta di un fatto puramente estetico, facilmente evitabile però: basta avvolgere l’etichetta in un po’ di film trasparente per alimenti e l’etichetta che ci piace tanto resterà come nuova.

4 – Niente odori.

Il vino è in grado di assorbire gli odori dall’ambiente circostante. E’ importante perciò tenerlo alla larga dagli odori molto forti, siano essi di origine naturale (aglio, formaggi, spezie) o chimica (prodotti per la casa, solventi, vernici). Un buon livello di aerazione nel locale scelto aiuterà a tenere sotto controllo la situazione, oltre a ridurre l’eventuale umidità eccessiva.

5 – La posizione.

Ultimo punto, ma non meno importante sono il luogo e il modo in cui posizioniamo il vino. Tenere la bottiglia in verticale infatti, può andare bene per brevi periodi. E’ consigliabile invece mantenere le bottiglie in posizione orizzontale (o meglio leggermente inclinate) in modo che il vino resti a contatto con il tappo, allo scopo di mantenere l’umidità del sughero. Una posizione leggermente obliqua inoltre, assicurerà che gli eventuali sedimenti restino sul fondo. Evitate anche di maneggiare o spostare continuamente le bottiglie: anche le vibrazioni influenzano negativamente il processo di affinamento e possono portare i sedimenti in sospensione; quindi alla larga dalle vibrazioni prodotte da impianti hi-fi molto potenti e traffico stradale.

NB Nonostante l’impegno che possiate mettere per tenere sotto controllo tutte queste variabili, uno scaffale in casa resterà sempre un luogo non proprio adatto a conservare un vino a lungo. Quindi evitate di superare i 2 anni di affinamento casalingo e se avete intenzione di raccogliere una bella collezione, fate affidamento alle cantinette-frigo che si trovano nei negozi di elettronica: vi permetteranno di tenere sotto controllo tutti questi fattori con precisione; l’unico inconveniente è la necessità di tenerle attaccate costantemente alla corrente.